MIGLIARA AL CENTRO DEL FILM: L’APPENNINO CHE SUONAVA

Raggiungendo Migliara si passa sotto il voltone dipinto metà di giallo e metà di blu per segnare il confine tra i due comuni di Casina e di Carpineti. Li c’è il portoncino sempre chiuso della mitica osteria Casotti che fu attiva fino al 2001. Ricordo quando da bambino, negli anni ’60, andavo con mio padre Olten all’osteria di Curio, c’erano sempre dei suonatori ed ora quando passo di lì mi viene voglia di spingere le ante per vedere cosa c’è dentro.

Tra il 2 ed il 10 settembre 2017  l’ Associazione Amici della Piva dal Carner ha prodotto nei locali dell’osteria un film ideato di Bruno Grulli e sceneggiato dal medesimo assieme al regista del film Alessandro Scillitani. Il film è stato proiettato in prima nazionale per 3 sedute consecutive  al cinema Rosebud di Reggio il 19 febbraio scorso facendo sempre il pienone di pubblico.

Del film Bruno ne aveva parlato con Paolo Vecchi prima del 2013 e già da allora aveva abbozzato il soggetto e la sceneggiatura.  Vi si racconta la storia dei vecchi suonatori dell’ Appennino Reggiano attivi tra la fine dell’800 e gli anni ’60 grazie alle testimonianze di chi  visse  in quel mondo. La testimone più vecchia ha 105 anni.

Dedicata a Casina c’è  una bella fetta del film.   Dai balli all’osteria di Curio Casotti alle frequenti feste alle Salatte di Roncroffio a casa di Agostino  Olmi e di tutta la sua discendenza coi Casotti e coi Lumetti di Casina dei quali Dea Castagnetti ha fornito bellissime foto d’anteguerra, all’attraversamento di Vercallo col violino e la piva e le suonate di piva e organetto nella casa di Renzo Casali, l’epopea di Spelti Alberino detto Biret che da Giandeto si spostava a piedi in ogni angolo della montagna, il Valzer Africano di Afro Paladini di Busanella.

Ma il film riguarda anche altre parti dell’Appennino con scene molto belle grazie all’ottimo montaggio eseguito da Scillitani come la festa campestre con violinista e fisarmonicista seduti di schiena, la quadriglia di Sillano sul passo di Pradarena, il transito sul passo di Scalucchia, la  marcia del Maggio di Costabona, il ballo dei tre gobbi.

Le musiche sono quelle raccolte da Grulli alla fine degli anni ’70 dai suonatori originari e vengono riproposte dagli ottimi polistrumentisti  Emanuele Reverberi, Paolo Simonazzi ed altri.

Molte fotografie d’epoca appaiono nel film.

Di notevole aiuto per la comprensione del materiale sono gli interventi di Paolo Simonazzi ed il corposo libretto alegato al DVD.

l film sfiora con alcuni passaggi la Resistenza con la Brigata Garibaldi ballata, cosa mai vista prima , parla delle riunioni dell’ANPI alla trattoria Garofani di Rosano mostrando una bella foto di  Luigione. Mostra la lapide dedicata ai  Mechetti, due garibaldini di Cerreto Alpi, apprezzati musicisti della zona,  che caddero su una mina mentre tornavano a casa il giorno della Liberazione.

 

Pierangelo Reverberi

 

3 pensieri riguardo “MIGLIARA AL CENTRO DEL FILM: L’APPENNINO CHE SUONAVA”

  1. I miei nonni abitavano alle Salatte di Roncrofio. I miei zii a Costamedolana che ricordo con nostalgia. Ci passavo le vacanze ed io, milanese, mi ricordo di tutti quelli che ho conosciuto con immenso affetto.

  2. Ho comperato il DVD, su AMAZON, visto che non sono riuscito a prenderlo nelle occasioni di presentazione; Devo dire che è stato fatto un bellissimo lavoro di ricerca e ne è venuto fuori un bel DOCUFILM. Bello anche l’utilizzo dei materiali raccolti (foto, interviste ecc..)

    Antonio Tiziano Spelti
    il nipote di Birètt

  3. bravo Angelo, è stata proprio con i tuoi racconti sugli anni ’60 all’osteria Casotti che mi venne la voglia di approfondire, dalla fine degli anni Settanta, le ricerche sui suonatori dell’Appennino Reggiano….con tutto quello che ne è conseguito

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